Via Sant'Efisio, 14
La Cripta di Santa Restituta è un ipogeo nel cuore di Cagliari, nel quartiere di Stampace. Il suo primo utilizzo risale all’epoca punica e romana e in seguito fu usato come santuario di fede. Questo luogo sacro, arricchito da testimonianze artistiche che spaziano dal XII al XIV secolo, come la statua della santa, l’affresco che rappresenta il San Giovanni Battista e la statua acefala, racconta una lunga storia di devozione. Nella seconda guerra mondiale diventa rifugio antiaereo e si rende testimone di un fatto tragico che sconvolge la città. Un viaggio emozionale e unico della Cagliari sotterranea.
La Cripta di Santa Restituta è accessibile da via Sant’Efisio, nel quartiere di Stampace, adiacente la Chiesa di Santa Restituta e poco distante dalla chiesa di Sant’Efisio e dalla Collegiata di Sant'Anna. Rappresenta un luogo ricco di storia, di suggestioni e costituisce una tappa imperdibile per tutti coloro che desiderano scoprire la Cagliari sotterranea. Il nome si deve alla santa omonima, raffigurata in una statua collocata sull'altare maggiore e datata al XII secolo, mentre le nicchie laterali ospitavano, probabilmente, i simulacri di Eusebio vescovo di Vercelli e di Eusebia abbadessa. Al di sopra dell’ingresso, una lapide informa che il luogo fu il carcere di Santa Restituta, erroneamente identificata con la madre di Sant’Eusebio, vescovo di Vercelli nel IV secolo. La Santa, a cui si legò il culto nell'ipogeo, era invece probabilmente Santa Restituta di Teniza, una santa berbera, vergine e martire le cui reliquie furono traslate a Cagliari dai vescovi nordafricani in esilio, a causa delle persecuzioni attuate dai Vandali.
Nel corso del tempo la cripta ha avuto diverse destinazioni d'uso: in età punica fu sfruttata come cava di blocchi di calcare, poi adibita a luogo di culto, in seguito deposito di anfore e infine nuovamente trasformata in luogo di fede cristiana. Seguì un periodo di abbandono che terminò nel 1615 in seguito al ritrovamento delle reliquie della santa Restituta. L'allora vescovo Francisco de Esquivel ordinò una campagna di scavo e la realizzazione di lavori di abbellimento nel sito. L’ipogeo presenta un ambiente centrale collegato all’esterno da una scalinata scavata nella roccia.
Tra le testimonianze artistiche presenti al suo interno si segnalano, oltre al simulacro della santa, un frammento di affresco raffigurante San Giovanni Battista risalente al periodo compreso tra l'XI e il XIII secolo e una statua acefala identificata come il Redentore, realizzata probabilmente intorno alla metà del XIV secolo. A sinistra della scalinata si trova la colonna del martirio della santa, che presenta tracce di tintura al minio: è verosimile che quest'ultima costituisca un elemento di spoglio appartenente a qualche edificio di epoca romana situato nell'area circostante. Nel Novecento questo luogo divenne il teatro di una delle pagine di storia più tragiche per la città. Durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale la cripta di Santa Restituta fu un riparo per tanti cittadini in fuga dai raid aerei. Sfortunatamente, il 17 febbraio del 1943, novantasei persone precipitatesi in strada in attesa di entrare persero la propria vita a causa degli spezzoni di una bomba. L'episodio è ricordato da una lapide affissa nei pressi dell'ingresso.
Dal 28 aprile al 30 settembre
LUNEDÌ - DOMENICA
dalle 10:00 alle 13:00
dalle 15:00 alle 19:00
La biglietteria chiude mezz’ora prima
Dal 1 ottobre al 27 aprile
LUNEDÌ - DOMENICA
dalle 10:00 alle 17:00
La biglietteria chiude mezz’ora prima